sabato 8 novembre 2014

SERATA FINALE DEL PREMIO CIAMPI




Serata finale del Premio Ciampi arrivato quest'anno alla ventesima edizione. Un vero record per la città di Livorno, non certo conosciuta per la sua costanza e perseveranza. Ma quando si tira in ballo la figura di Piero Ciampi non ci sono riserve o divisioni di sorta. Tutti sono concordi nel ritenerlo un personaggio degno di essere ricordato in eterno o giù di lì.
 
Contraddittorio, provocatore, senza mezze misure, in crisi con se stesso....Di lui se ne potrebbero dire tante e non si esaurirebbe il ventaglio dei suoi pregi e dei suoi difetti. Ciampi fu soprattutto l'anima popolare di Livorno, che sfugge al successo quando è ad un passo dal coglierlo. Solo così si può spiegare la sua parabola musicale che prometteva un futuro radioso, quando invece di Piero Ciampi si chiamava artisticamente "Piero Litaliano".
 
E' stato il padre o uno dei padri dei cantautori italiani. Peccato soltanto che abbia scritto soltanto i testi delle canzoni e non la parte musicale. Ma in fondo è proprio per questo che lo conosciamo come uno dei grandi poeti della canzone d'autore italiana. Del resto Ciampi non è andato mai a male e le sue canzoni sono ancora attuali, come "Andare, camminare, lavorare", in cui rivolgendosi idealmente agli italiani visti come "timidi, incoscienti, indebitati e disperati" propone come ricetta la trasformazione del petrolio in vino.
 
 

sabato 1 novembre 2014

GIOVANNI GELATI, UN GIUSTO TRA LE NAZIONI




Nel 2012 Giovanni Gelati fu nominato "Giusto tra le nazioni" da parte dello Stato d'Israele per aver salvato durante la seconda guerra mondiale i bambini ebrei Piera e Arnaldo Rossi.
 
Giovanni Gelati si trovava sfollato nel 1944 a Coreglia Antelminelli un paesino della lucchesia, speranzoso di trovare finalmente un pò di requie. Ma il paese era in subbuglio, dal momento che il podestà era stato rapito dai partigiani. A Gelati fu offerto di sostituirlo, ma lui accettò soltanto a patto di non pronunciare alcun giuramento. Divenne di fatto una sorta di podestà antifascista che, grazie a quel ruolo, riuscì a mediare tra nazisti e partigiani, evitando al paese un inutile quanto possibile bagno di sangue ( che avvenne invece nella non lontana Sant'Anna di Stazzema).
 
L'atto più coraggioso di Gelati fu però quello di mettere in salvo due bambini ebraici, figli di un suo amico. In questo ebbe un importante ruolo anche la moglie Lydia che nascose insieme a lui i bambini facendoli partecipare alle messe domenicali.
 
Finita la guerra,  Giovanni Gelati  divenne un grande avvocato di Livorno e della Toscana, famoso per le sue doti oratorie e per la sua vasta cultura. Le sue capacità relazionali sono testimoniate anche da un volumetto che soleva scrivere alla vigilia del santo Natale e che distribuiva a tutti i suoi amici e colleghi.
 
 Sopra ne riportiamo uno scritto nel 1983.


RANKING TOP 100: F.C.