domenica 12 ottobre 2014

MARCO COLTELLINI DA BECCARIA A MOZART



Marco Coltellini è uno dei più curiosi e particolari personaggi non solo livornesi, ma anche italiani del '700. Sebbene per molto tempo si sia creduto che fosse nato a Livorno, negli ultimi anni si è capito che la sua città di nascita era Montepulciano in provincia di Siena. Nonostante questo non si può non considerare Coltellini come un livornese non solo di adozione ma anche d'origine controllata.

Il perchè della sua livornesità è semplice da capire e risiede soprattutto nel suo spirito. Il suo nome e la sua fama è legata in loco alla sua grande tipografia che diede alla luce nel 1764 la prima edizione italiana dell'opera di Cesare Beccaria Dei delitti e delle pene, un'opera simbolo dell'illuminismo italiano. Non pago di questo grande risultato si mise a stampare nel 1770 la terza edizione ( riveduta ed allargata) della famosa Enciclopedia di Diderot e D'Alembert, che gli procurò anche interessanti profitti finanziari e varie noie con le autorità religiose.

In questo periodo Coltellini si era già levato la tonaca di prete ( era infatti un abate) e faceva l'editore illuminato e illuminista. Ma un'altra era la sua passione che dovette rapirlo fino a fargli trascurare quella di stampatore ( la sua tipografia infatti chiuse dopo poco). Egli si cimentò con successo nel mestiere di librettista, scrivendo anche per Wolfgang Amadeus Mozart ( "La finta semplice" ), oltre che per l'altro grande compositore austriaco Joseph Haydn ("L'infedeltà delusa").

Dal 1764 al 1772 fu poeta cesareo alla corte di Vienna in sostituzione di Pietro Metastasio, ma da buon livornese si rovinò la reputazione con un gesto poco diplomatico. Una sua satira non piacque all'imperatrice d'Austria Maria Teresa. In uscita da Vienna trovò un impiego come librettista presso il teatro imperiale di San Pietroburgo, città in cui morì nel 1777, secondo qualcuno ( Il musicologo Arnaldo Bonaventura) avvelenato per ordine della zarina Caterina II ( che non avrebbe sopportato il suo spirito franco e irriverente).

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